lunedì 3 settembre 2018

Documento programmatico Equacoltura: Invito a manifestare interesse

Documento programmatico

Premessa

Quello che acquistiamo nelle GDO e negli esercizi commerciali in genere corrisponde ad almeno 6 volte ed oltre prezzo pagato da un magazzino commerciale ai coltivatori: es. un chilo di ciliegie che acquistiamo al dettaglio al costo di 3 €, viene pagato al coltivatore all’ingrosso 0.50 €; un chilo di mandorle con guscio che paghiamo al dettaglio 8 €, viene pagato al coltivatore all’ingrosso 0.40 €.

Questa situazione genera:
ü  abbandono della terra e delle attività agricole;
ü  illegalità, lavoro sommerso, e sfruttamento dei braccianti, meglio conosciuto con il nome di “caporalato”;
ü  aumento dell’uso di pesticidi, e di conseguenza aumento del rischio tumori, in considerazione della circostanza nella quale, le cosiddette “primizie” vengono pagate di più, e quindi c’è una corsa da parte di molti coltivatori nell’aumentare i pesticidi ed anticipare così le stagioni della raccolta e vendita;
ü  aumento dei mutamenti climatici come diretta conseguenza dell’abbandono della terra per fini agricoli, e come eccessivo uso di pesticidi.

Con particolare riferimento ai mutamenti climatici, l’utilizzo di pesticidi produce l’ulteriore effetto indiretto dell’aumento di inquinamento atmosferico, in quanto una maggiore domanda di fitofarmaci in agricoltura comporta una maggiore produzione, e di conseguenza maggiore inquinamento nell’aria, che si traduce anche in inquinamento dell’acqua piovana e quindi maggiore inquinamento anche nel suolo, quando l’acqua piovana viene utilizzata per scopi irrigui.

Ne scaturisce:
Ø  una maggiore desertificazione e fertilità dei terreni, e una domanda sempre maggiore di erogazione idrica per scopi irrigui;
Ø  perdita di biodiversità, e correlata perdita di tipicità delle coltivazioni;
Ø  un livello sempre più basso di salubrità degli alimenti.

Quotazioni di mercato e calmiere dei prezzi in agricoltura

La Rete di Rilevazione Prezzi Ismea regolamenta le quotazioni, e quindi i prezzi, dei vari prodotti ortofrutticoli, che possono variare a seconda dell’annualità e del periodo (giorni, settimane, mese) dei singoli prodotti. Ciò significa che, quando un prodotto ortofrutticolo è appena uscito, può valere anche il doppio dello stesso prodotto una settimana dopo od oltre (per fare l’esempio delle ciliegie, le ciliegie ferrovia possono costare 6 € al kg, e la settimana successiva il prezzo può ridursi alla metà, 3 € al kg). Stesso discorso per l’annualità, ovverosia la stagione, uno stesso prodotto può costare 6 € al kg, e l’anno successivo il prezzo può essere ridotto alla metà o meno.
Il che è palesemente assurdo, visto che il prodotto è sempre lo stesso, varia solo il periodo di raccolta (nei termini di giorni, settimane, mesi) o l’anno di raccolta.

Equa standardizzazione dei prezzi

Sulla scorta di quanto indicato, GensAgri ha deciso di intraprendere delle iniziative per ridurre gli impatti sociali e ambientali creati dal sistema in essere, organizzando una rete di piccoli coltivatori locali che vendano i loro prodotti ortofrutticoli, sia come prodotto fresco che come prodotto trasformato (es. conserve, farina, confetture, pasta, ecc.) direttamente al consumatore, con un sistema di tariffazione che medi tra il prezzo praticato dai magazzini all’ingrosso, e i prezzi correntemente praticati presso le GDO.

Invito a manifestare un interesse preliminare

Requisiti

Nella prima fase verranno raccolte delle manifestazioni di interesse preliminari e senza impegni, finalizzate a creare una rete di coltivatori locali, sia iscritti al Registro delle Imprese, sia privati, per motivi logistici solo su base interprovinciale (nelle province di Bari, Bat, Brindisi, Taranto)
Se l’iniziativa dovesse ottenere buoni risultati, il progetto verrà esteso a livello regionale/interregionale/nazionale.

In una fase successiva verranno creati spazi, all’aperto o al chiuso, per lo sviluppo dell’iniziativa, che potrà prevedere, per chi sia interessato, visite sul luogo di produzione, attività formative ed altre attività in linea con l’iniziativa

Requisito essenziale sarà che la produzione dovrà essere effettuata con metodi biologici o secondo natura.

L’adesione potrà avvenire con due modalità:
-          delegando GensAgri alla vendita;
-          tramite vendita diretta da parte del coltivatore o tramite un proprio incaricato.

In caso di delega a GensAgri, chi non produca bio certificato, dovrà fornire delle attestazioni informali sui metodi di coltivazione praticati.

L’iniziativa vale esclusivamente per piccoli coltivatori, pertanto verrà richiesto anche un fatturato medio annuo se a disposizione del coltivatore.
In ogni caso non saranno accettati agricoltori con un fatturato annuo superiore a 30.000 €, al netto delle spese sostenute, debitamente documentate (retribuzioni ad operai, lavori sul terreno, spese accessorie)

Gli interessati possono inviare le loro manifestazioni di interesse a gensagri@gmail.com, con oggetto “Manifestazione di interesse preliminare per Equacoltura”, indicando i seguenti dati:

per le aziende:
-          nome dell’azienda sede legale e luogo di produzione
-          Partita IVA o codice fiscale
-          numero di iscrizione al Registro delle Imprese

per le persone fisiche:
-          nome e cognome
-          residenza e luogo di produzione
-          codice fiscale personale
-          eventuale iscrizione come coltivatore diretto

Info e contatti
Centro Studi GensAgri
Via Turi, S.C. Vito D’Impelo, C.da Torre di Mastro
70013 – Castellana Grotte (Ba)
Tel. 0805573136
C.F. 93462730727